CIBO: Felice VS Feuerbach!

Quando Ludwig Andreas Feuerbach affermò la sua teoria filosofica inerente al fatto che "... noi siamo ciò che mangiamo", molto probabilmente soffriva di disturbi alimentari oppure, come accadeva spesso tra gli artisti e gli intellettuali della sua epoca, era sotto l'effetto dell'assenzio.

Mangiare, prima di essere un piacere e un privilegio, è una necessità, un'attività inevitabile per poter vivere, proprio per questo motivo, quando la fame non vuol sapere ragioni, o quando il colesterolo macchia il curriculum del nostro sangue, o quando il portafogli mostra le proprie vergogne, ci si accontenta dell'improponibile, anche di ciò che per nulla al mondo avremmo mai immaginato di ingurgitare... ergo, non potremmo mai essere "ciò che mangiamo", ma siamo, a tutti gli effetti, "ciò che desideriamo mangiare". I nostri desideri spiegano, senza l'esercizio di troppe figure retoriche, la nostra indole, i nostri gusti... l'oggetto dei nostri interessi!!!

Se dovessi farvi un esempio... direste mai che Giuliano Ferrara possa essere, anche solo lontanamente, un piatto di fagiolini lessi sconditi (anche se effettivamente rappresentano il suo avvenire)? Decisamente no!!! Alla stessa maniera, Kate Moss non sarà mai una porzione di caponata siciliana (benchè ne abbia davvero bisogno durante i giorni di tempesta)!!!

Cosa siate voi, amici miei, non ne ho la più "digiuna" idea... posso dirvi, però, cosa sono io: sono il CUPCAKE della FELICITA'... per saperne di più, consultate la mia amica Gina in questa pagina http://zenfoodandmore.altervista.org/cupcakes-ovvero-three-minutes-of-happiness/...

Buona digestione... qualsiasi cibo desideriate essere!