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l'importanza di essere FELICE

C'è davvero bisogno che ve lo dica?

I film tristi fanno ingrassare!

Pubblicato su 12 Marzo 2015 da Felice M. Campolo in informazione

I film tristi fanno ingrassare!

Se prima era soltanto un banale dubbio, una becera perplessità, adesso recenti studi universitari hanno confermato che la mancanza di un lieto fine, assisi innanzi al “grande schermo”, causa il bisogno famelico di ingurgitare convulsivamente qualcosa per colmare il vuoto lasciato dal “… e morirono tutti infelici e disperati”. Ebbene si: i film tristi fanno ingrassare!

Nonostante Aristotele inneggiasse alla sacralità divina della “tragedia”, oggigiorno farebbe molto probabilmente i conti con una serie di problematiche riguardanti il peso forma, tanto che cortei di nutrizionisti, rivoluzioni di autori di reality-show culinari, suicidi in massa di psicoterapeuti boccerebbero ogni sua teoria a riguardo. Infatti, secondo i risultati della statunitense e assai accreditata Cornell University, a seguito di un’indagine condotta all’interno delle sale cinematografiche di sette stati durante le proiezioni del “Giorno del Ringraziamento”, pellicole oltremodo commoventi e patetiche, nel provocare un sofferente turbinio di emozioni nel cuore degli spettatori, è causa non soltanto di un iniziale nodo in gola e di quella conseguente “lacrima sul viso”, ma a sua volta anche di qualche centimetro in più sul girovita, perché le vicende strappa-sguardi languidi e musoni comportano la necessità di saziare le amarezze dell’esistenza umana con la dolcezza e la sapidità di snack da autogrill. E se l’appetito vien mangiando, seduti ad assistere alla morte di eroi, paladini, protagonisti, coprotagonisti, questo stesso appetito va decisamente aumentando!

Cito: “… Secondo il ”Food and brand lab” dell’ateneo, gli spettatori di “Solaris”´, film definito triste, abbiano mangiato tra il 28% e il 55% in più rispetto a chi invece ha scelto una commedia divertente come “Il mio grasso grosso matrimonio greco...”.

Con la speranza più profonda che questo post non innesti nell’animo di chi lo legge l’inguaribile esigenza di guardare, da oggi in poi, solo cinepattoni da due soldi e fuggire da ogni capolavoro drammatico d’autore, auguro a tutti la capacità della misura e soprattutto l’attitudine, di Pollyanniana memoria, di saper trovare il lato positivo alle cose più negative e struggenti. Un esempio? Mmmm quando muore un Jack Dawson, un Massimo Meridio, un Leonida… si potrebbe egoisticamente/ottimisticamente “… se non me lo posso fare io, non se lo fa nessuno!!!”

Nell’eventualità, tenete un cartone di pop-corn o un pacco di “rustiche” a portata di mano!

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